La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Attilio Torresini ( Venice 1884 - Rome 1961 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Attilio Torresini, nato a Venezia nel 1884 e deceduto a Roma nel 1961, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del Novecento. La sua formazione inizia sotto la guida del padre, un abile marmista, che gli trasmette i primi insegnamenti dell'arte scultorea. Prosegue i suoi studi al Museo Artistico Industriale e successivamente all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove affina la sua tecnica e sviluppa una sensibilità artistica che lo accompagnerà per tutta la vita. Nel 1913, Torresini entra a far parte dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, un passaggio fondamentale che gli permette di immergersi completamente nel mondo dell'arte. L'anno seguente, nel 1914, si trasferisce a Roma, città che diventerà il fulcro della sua attività artistica. Qui, riesce ad ottenere in affitto uno studio a Villa Strohl-Fern, un luogo d'incontro e di scambio culturale per molti artisti dell'epoca. Questo spazio diventa il laboratorio dove Torresini inizia a lavorare alle sue prime sculture in bronzo, tra cui il "Nudo femminile" del 1914. Dopo la pausa imposta dalla Prima guerra mondiale, Torresini riprende la sua attività artistica con rinnovato vigore. Nel 1922, fa il suo esordio ufficiale alla Fiorentina Primaverile con opere che già mostrano una tendenza verso uno stile arcaizzante e una ricerca di forme pure e essenziali. Questa direzione stilistica si consolida negli anni successivi, in particolare con la scultura "Arianna dormiente" esposta alla Fiorentina Primaverile del 1922 e con altre opere che attirano l'attenzione di critici e collezionisti. Il successo di Torresini si manifesta anche attraverso la partecipazione a importanti rassegne artistiche italiane, come la Biennale di Venezia e la Quadriennale romana. La sua arte viene apprezzata per la capacità di fondere elementi classici con una visione moderna, creando sculture che, pur nella loro apparente semplicità formale, trasmettono un'intensa carica emotiva e simbolica. Margherita Sarfatti, nota critica d'arte e promotrice del movimento Novecento, riconosce il talento di Torresini e lo invita a partecipare alle Mostre di Novecento nel 1926 e nel 1929. L'artista si distingue per un linguaggio scultoreo personale e indipendente, che si allontana dalle correnti decorative liberty e dalle retoriche celebrative tipiche dell'arte romana tra le due guerre. Tra le opere più significative di Torresini si annoverano "Susanna", "Teresa Laudisa", "Giovinetta romana" e "Bagnante". Queste sculture, insieme ad altre, sono state esposte in numerose mostre e hanno contribuito a consolidare la sua reputazione come uno degli scultori più importanti del suo tempo. La vita di Torresini è stata segnata anche dall'incontro con Angela Colasanti, che diventerà sua moglie nel 1927. Angela, oltre ad essere la sua musa, è stata ritratta in numerose opere, contribuendo a dare vita a sculture di grande bellezza e delicatezza. Negli anni Trenta, Torresini continua a esplorare nuove forme espressive, partecipando a mostre internazionali e ricevendo riconoscimenti per il suo lavoro. La sua produzione artistica si orienta verso una maggiore severità stilistica, con un ritorno a modelli arcaici e una ricerca di purezza formale che lo avvicina alla svolta "purista" dei pittori della Scuola Romana. Attilio Torresini rimane attivo fino agli anni Cinquanta, e nel 1943 gli viene dedicata una sala personale alla Quadriennale di Roma. Dopo la sua morte nel 1961, la sua arte viene celebrata con una retrospettiva postuma alla IX Quadriennale di Roma nel 1965, dove vengono esposti un gruppo di bronzi realizzati tra il 1958 e il 1962. La sua opera si caratterizza per una poesia intima e raffinata, che si esprime attraverso ritratti e nudi femminili di grande eleganza. Torresini riesce a creare una struttura compositiva libera sia dai residui delle stilizzazioni Liberty sia da ogni tipo di retorica monumentale, conferendo alle sue sculture una qualità atemporale e universale.