La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Michele Tripisciano ( Caltanissetta 1860 - 1913 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Michele Tripisciano, nato il 13 luglio 1860 a Caltanissetta, è stato uno degli scultori italiani più significativi del suo tempo. Figlio di Ferdinando Tripisciano, un fabbricante di manufatti in terracotta, e di Calogera Falci, Michele mostrò fin da bambino una notevole predisposizione per la modellazione della creta, attività che praticava nella fabbrica paterna. La sua abilità precoce attirò l'attenzione di figure influenti della sua città natale, che lo sostennero nel suo percorso formativo. Grazie al sostegno del barone Guglielmo Luigi Lanzirotti e dell'onorevole Pugliese, nel 1873 fu inviato a Roma per studiare presso l'Ospizio San Michele, un'esperienza che segnò l'inizio della sua carriera artistica. Dal 1880 al 1888, Tripisciano lavorò nello studio dello scultore Francesco Fabi Altini, e nel 1884 ottenne la medaglia d'argento dell'Accademia di San Luca con l'opera "Caio Mario sulle rovine di Cartagine". Questo riconoscimento fu solo l'inizio di una serie di successi che lo portarono ad affermarsi nel panorama artistico nazionale e internazionale. Aprì un proprio studio di scultura a Roma, dove creò opere ispirate a temi mitici, religiosi e storici contemporanei, ricevendo numerose commissioni per chiese, monumenti funebri e, grazie alla vittoria in concorsi, anche per progetti internazionali. Tra le sue opere più note, si annoverano il gruppo scultoreo con tritone e cavallo marino nella fontana di Piazza Garibaldi a Caltanissetta, il gruppo in gesso con Cristoforo Colombo che si accomiata dal padre Maresco, e la Madonna in trono con il Bambino, realizzata per la cappella gentilizia del conte Testasecca nel cimitero degli "Angeli". Quest'ultima opera fu talmente apprezzata da essere rappresentata anche nelle chiese del Corpus Domini di Milano e nella celebre Cattedrale di Notre Dame di Parigi. Nel 1900, Tripisciano fu insignito dal re Umberto I di Savoia della croce di cavaliere e, nel 1912, da Vittorio Emanuele III dell'onorificenza di cavaliere dell'ordine di San Maurizio e San Lazzaro. Questi riconoscimenti testimoniano l'alto apprezzamento che il suo lavoro ricevette da parte di personalità di spicco dell'epoca. Tripisciano rimase per molti anni a Roma, ma il legame con la sua città natale rimase forte. Morì a Caltanissetta il 21 settembre 1913, a soli 53 anni, a causa di una broncopolmonite. La sua eredità artistica è custodita nel Museo Tripisciano, situato nel Palazzo Moncada a Caltanissetta, che espone molte delle sue opere, in gran parte modelli in stucco donati alla città. Tra queste, spicca l'Orfeo in marmo, un'opera che si distingue per l'analisi introspettiva del soggetto. La carriera di Michele Tripisciano è stata caratterizzata da un costante impegno nella ricerca della bellezza e dell'espressione artistica, attraverso la scultura. La sua opera, influenzata dal maestro Francesco Fabi Altini e contemporanea di artisti come Ettore Ximenes, Nicola Civiletti, Domenico Trentacoste e Mario Rutelli, rappresenta un importante contributo al movimento realista e neoclassico italiano. La sua capacità di catturare l'essenza umana e di esprimere profonde emozioni attraverso il marmo e il gesso ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte italiana.