La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Raffaele Uccella ( Santa Maria Capua Vetere 1884 - 1920 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Raffaele Uccella nacque il 5 gennaio 1884 a Santa Maria Capua Vetere, primo di quindici figli in una famiglia modesta. Suo padre, Pasquale, era un giardiniere, e sua madre si chiamava Maria Accetta. La sua formazione artistica iniziò nella Scuola d'Arti e Mestieri della sua città natale, dove studiò disegno e lavorò insieme al padre, sviluppando un interesse precoce per la botanica che influenzerebbe in seguito la sua opera scultorea. Nel 1904, Uccella si trasferì a Napoli per frequentare l'Accademia di Belle Arti. Qui, la sua formazione artistica si arricchì ulteriormente grazie allo studio nello studio dello scultore Achille D’Orsi, un'esperienza che lo aiutò a sviluppare una rara sensibilità nei confronti del modellato. Il suo stile iniziale fu fortemente influenzato dal verismo e dall'umanitarismo, caratteristiche evidenti nella sua prima opera in gesso esposta alla Mostra milanese del 1906, "Notte all’alba della vita". Quest'opera gli valse ampi elogi dalla critica e segnò l'inizio della sua carriera artistica. Uccella partecipò a numerose esposizioni importanti, tra cui la Biennale di Venezia del 1910, l'Esposizione Internazionale di Roma del 1911, e le mostre di Napoli del 1912 e 1913. La sua partecipazione alla Secessione romana nel 1915 fu particolarmente significativa, esponendo l'opera "Iniziatrice di Capua". Durante questi anni, Uccella spostò il suo realismo verso un espressionismo visionario, influenzato dal simbolismo e dalle correnti secessioniste dell'epoca. Le sue opere più note includono "Testina", "Grazie femminili", "Ritratto della pianista Amalia Tieri", e diverse sculture esposte nel Museo di Capua, come "Busto di A. S. Mazzocchi", "Vanitosa", "Rudimenti", "Alpinista", "Fanciulla con la nocca", "Mani del mistero", e "Donna con la gatta". Altre opere significative sono "Poesia dell’amore materno", "Il velo del mistero", "Il pazzo", "Cancelletto dell’Eucarestia", e "Ragazza con la nocca". La sua carriera fu interrotta dalla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale si arruolò volontario e raggiunse il grado di capitano degli alpini. Sul Pasubio contrasse una malattia che lo costrinse a vari ricoveri in ospedale, seguiti da lunghe licenze che gli consentirono di tornare a Napoli a lavorare alle sue sculture. Tuttavia, questa malattia lo portò alla morte prematura nel 1920, a soli trentasei anni. Nonostante la sua breve vita, Raffaele Uccella lasciò un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano di inizio Novecento. La sua opera è caratterizzata da un profondo senso del modellato e da una continua ricerca stilistica, che lo portò dal verismo al simbolismo, dimostrando una notevole capacità di innovazione e di interpretazione delle correnti artistiche del suo tempo. La sua attività di critico e la sua partecipazione a diverse esposizioni lo posizionarono come uno dei maggiori rappresentanti dell'avanguardia artistica napoletana. La sua eredità continua a essere celebrata, come dimostrato da un recente convegno tenutosi a Santa Maria Capua Vetere, dove è stato ricordato per il suo contributo all'arte e alla cultura. La sua città natale gli ha reso omaggio intitolandogli una strada e un istituto comprensivo, e alcune delle sue opere principali sono esposte presso la sala Uccella-Martucci del museo campano di Capua, mantenendo viva la memoria di questo straordinario artista.