La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Antonio Ugo ( Palermo 1870 - 1956 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Antonio Ugo, nato a Palermo il 22 gennaio 1870 e deceduto nella stessa città il 19 aprile 1950, è stato uno degli scultori più rappresentativi e influenti dell'Art Nouveau in Italia, con un'opera che ha attraversato diversi stili e periodi, riflettendo le mutevoli correnti artistiche del suo tempo. La sua formazione artistica iniziò nella bottega dello scultore e ceramista Francesco Griffo Saporito a Palermo, dove, già da adolescente, dimostrò un precoce talento per la scultura. Questa esperienza iniziale pose le basi per la sua successiva formazione e sviluppo artistico. Nel 1889, la sua carriera ricevette un impulso significativo quando vinse il Pensionato artistico, che gli permise di trasferirsi a Roma e diventare allievo di Ercole Rosa, uno scultore di rilievo dell'epoca. Questo periodo romano fu cruciale per la sua formazione, ma, dopo la morte del suo maestro nel 1893, Ugo fece ritorno a Palermo, dove avrebbe poi trascorso la maggior parte della sua vita e carriera. La sua opera si caratterizza per una notevole versatilità e capacità di adattarsi a diversi stili e temi, dalla rappresentazione di soggetti classici e mitologici, come evidenziato dalla sua partecipazione alle Biennali di Venezia tra il 1895 e il 1926, fino a opere che riflettono il gusto decorativo e simbolista dell'Art Nouveau. Tra le sue opere più note di questo periodo, si ricorda la statua di Santa Rosalia per la Chiesa omonima di Palermo e la Madonna Littoria del 1934, che riflettono il suo interesse per temi religiosi e nazionalistici. Antonio Ugo collaborò strettamente con Ernesto Basile, figura chiave del liberty siciliano, e questa collaborazione influenzò profondamente il suo lavoro, portandolo a diventare un importante interprete del monumentalismo accademico. La sua importanza e rilevanza artistica furono riconosciute anche a livello nazionale, come dimostra la sua nomina a socio onorario dell'Accademia di Brera e la sua partecipazione alla Biennale di Venezia. Nel corso della sua carriera, Ugo esplorò diversi registri linguistici, passando da un iniziale interesse per il verismo e il romanticismo, come si può vedere nelle sue prime opere che rappresentano momenti dell'infanzia e scene tratte dalla storia o dalla letteratura, a un modellato più severo, austero e monumentale, in linea con il ritorno all'ordine del Novecento. Questa evoluzione stilistica si riflette nelle sue opere degli anni Venti, ispirate soprattutto al mondo classico, come l'Anforaio di Rodi presentato alla Biennale del 1926. Le sue sculture, caratterizzate da una plastica sintetica e legata all'estetica celebrativa fascista, trovano espressione in diverse opere celebrative, come il Monumento ai caduti di Calatafimi e di Trapani. La sua opera, tuttavia, non si limita a queste tematiche, abbracciando una vasta gamma di soggetti e stili che riflettono la complessità e la ricchezza del suo talento artistico. Antonio Ugo lasciò un segno indelebile nella storia dell'arte italiana, non solo per la qualità e la varietà delle sue opere ma anche per il suo contributo alla vita culturale di Palermo e dell'Italia in generale. La sua eredità artistica continua a essere celebrata e studiata, come dimostrano le mostre e le pubblicazioni dedicate alla sua opera, che testimoniano l'importanza e la rilevanza di questo scultore nel panorama artistico italiano ed internazionale.