La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Ferruccio Vecchi ( Sant�Alberto 1894 - Castelfranco Emilia 1960 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Ferruccio Vecchi fu una figura complessa e poliedrica del panorama artistico e politico italiano del XX secolo. Nato il 21 aprile 1894 a Sant'Alberto, una frazione del comune di Ravenna, la sua vita fu segnata da un'intensa attività politica e da una produzione artistica che, sebbene breve, lasciò un'impronta significativa nell'arte del periodo fascista. Vecchi si distinse inizialmente per il suo impegno politico. Durante la sua gioventù, studiò presso l'Università di Bologna e si laureò in ingegneria. La sua vita prese una svolta decisiva con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, durante la quale si arruolò volontario e combatté come ardito, un corpo d'élite dell'esercito italiano noto per le sue azioni audaci e rischiose. Al termine del conflitto, il suo fervore patriottico lo portò a fondare, insieme ad altri compagni, i Fasci di Combattimento all'adunata di Piazza San Sepolcro a Milano il 23 marzo 1919, un evento che segnò la nascita del movimento fascista in Italia. Vecchi fu un ardente sostenitore del fascismo e partecipò attivamente alla vita politica del movimento. Fu arrestato insieme a Mussolini e trascorse un breve periodo in prigione. Tuttavia, la sua carriera politica subì un'interruzione quando fu espulso dall'Associazione dei Fasci di Combattimento a causa del suo coinvolgimento in piccoli reati e truffe. Nonostante ciò, continuò a essere vicino al regime, dedicandosi alla letteratura e alle arti plastiche, e pubblicando opere come "Arditismo civile" e il romanzo autobiografico "La tragedia del mio Ardire". La svolta artistica di Vecchi avvenne nel 1937, quando aprì uno studio a Roma e iniziò a dedicarsi alla scultura. Le sue opere furono esposte in importanti mostre, tra cui la Biennale di Venezia del 1940, dove presentò sculture di propaganda che riflettevano il fervore politico del tempo. Il bronzo divenne il suo medium preferito, attraverso il quale esprimeva la sua visione artistica, caratterizzata da un forte spirito fascista. Nonostante la sua produzione artistica fosse concentrata principalmente tra il 1937 e il 1944, l'impatto delle sue opere rimane significativo e di interesse storico. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Vecchi fu nuovamente arrestato e processato per i reati commessi in passato. Tuttavia, fu scagionato e morì nel 1960 a Castelfranco Emilia, in totale solitudine. Le sue sculture, oggi, sono valutate e collezionate, con quotazioni che variano a seconda delle dimensioni e del soggetto raffigurato. La controversia che circonda la figura di Vecchi non ha impedito che le sue opere siano apprezzate per il loro valore artistico. Le sue sculture sono conservate in collezioni private e pubbliche, tra cui la Galleria d'Arte Moderna di Genova. La sua abilità nel modellare il bronzo e la sua capacità di infondere nelle sue opere un carattere distintivo e un forte messaggio ideologico rendono le sue creazioni oggetto di studio e di interesse per storici dell'arte e collezionisti. La vita di Ferruccio Vecchi è un esempio di come l'arte e la politica possano intrecciarsi, riflettendo le tensioni e le ideologie di un'epoca. La sua eredità artistica, seppur controversa, rimane un capitolo importante nella storia dell'arte italiana del XX secolo, testimoniando il ruolo che l'arte può avere come strumento di propaganda e come espressione di un'ideologia.