La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Pietro Veronesi ( Bologna 1859 - 1936 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Pietro Veronesi, nato a Bologna il 29 luglio 1859 e deceduto nella stessa città il 14 luglio 1936, è stato uno scultore italiano di rilievo, noto anche con lo pseudonimo di Pirola trai dita. La sua vita, segnata da umili origini e dalla perdita precoce dei genitori, è un esempio di tenacia e passione per l'arte che lo ha portato a diventare un apprezzato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Orfano all'età di sette anni, Veronesi iniziò la sua carriera lavorativa apprendendo prima l'arte del fabbro e, in seguito a un infortunio, quella dello scalpellino. La sua abilità e il suo talento non passarono inosservati all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove entrò come garzone. Nonostante gli fosse stata negata una borsa di studio, gli fu permesso di assistere alle lezioni, e fu proprio in questo contesto che apprese il disegno sotto la guida di Muzzi. Le sculture di Veronesi furono presto apprezzate dagli artisti bolognesi più affermati, e nel suo raro tempo libero dal lavoro, preparò il gesso "Vercingetorige nel carcere Tulliano", esposto a Bologna nel 1888. Anche se non riuscì a partecipare al Concorso Curlandese per il quale aveva preparato l'opera, ricevette comunque commenti di elogio per il suo lavoro. Una delle specialità di Veronesi era la sua abilità nel lavorare tutti i tipi di marmo senza l'ausilio di assistenti, gestendo personalmente ogni fase della creazione delle sue opere, dall'armatura per sostenere la creta fino agli imballaggi per la collocazione dei suoi lavori, dall'acquisto del marmo alla sua sgrossatura. Questa capacità gli permise di distinguersi nel panorama artistico italiano dell'epoca. Nel 1882-1883, Veronesi partecipò al concorso per la realizzazione del monumento commemorativo a Giuseppe Garibaldi, un progetto che prevedeva la creazione di un monumento equestre in bronzo di almeno 9 metri di altezza. Sebbene non vincesse il concorso, la sua partecipazione lo mise in competizione con alcuni dei più grandi artisti italiani del tempo. Nel corso della sua carriera, Veronesi realizzò oltre cinquanta opere per la Certosa di Bologna, tra cui la tomba Gangia nel campo del Chiostro VII, il rilievo per la tomba di Luigi Carlo Farini, il busto e medaglione della stele Berti Pichat nel braccio a ponente della Galleria degli Angeli, il busto e la figura della bambina del cippo Oppi nel braccio sud del Chiostro VI e il monumento a Paolo Atti nel portico sud. Nel 1888, Veronesi espose la scultura in gesso "Vercingetorige nel Carcere Tulliano" e la scultura in marmo "Testa di Nerone". Nel 1904, partecipò all'Esposizione Italiana "Italian Exhibition Earl's Court" a Londra, organizzata dalla Italian Chamber of Commerce, esponendo la scultura "Ecce homo". Veronesi era noto per la sua arguzia popolaresca e per la sua capacità di commentare con spirito le persone e gli eventi che lo circondavano. La sua presenza era una costante nel panorama artistico bolognese, e la sua figura era ben nota anche al di fuori della cerchia degli artisti. La fontana situata al centro della scalea della Montagnola a Bologna è un altro esempio del suo lavoro. La fontana, modellata da Diego Sarti e scolpita in marmo di Carrara con il supporto di Veronesi, è un'opera ancora oggi esistente e rappresenta un punto di riferimento nella città. Pietro Veronesi lasciò un'impronta indelebile nella scultura italiana, non solo per la qualità delle sue opere ma anche per il suo contributo all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove formò generazioni di artisti. La sua vita e il suo lavoro sono un esempio di come la passione e la dedizione possano superare le avversità e portare al successo.