La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Arturo Vigilardi ( Siena 1869 - Alessandria 1936 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Arturo Viligiardi, nato a Siena il 27 luglio 1869 e deceduto ad Alessandria il 22 ottobre 1936, è stato un artista poliedrico italiano, noto per le sue opere come pittore, scultore e architetto. La sua vita e il suo lavoro si intrecciano strettamente con la storia e la cultura della sua città natale, Siena, e con il contesto artistico italiano dei primi decenni del Novecento. Figlio di Giuseppe, un "aggiustatore alla ferrovia", e di Giuseppa Fallani, originaria di Santa Fiora, Viligiardi dimostrò fin da giovane un talento eccezionale per le arti. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di Giovanni Duprè, uno scultore di fama, che lo accolse nel suo studio quando Viligiardi aveva solo dieci anni. Questo periodo formativo fu fondamentale per lo sviluppo delle sue capacità artistiche e per la sua futura carriera. Viligiardi si iscrisse all'Accademia di Belle Arti, dove si distinse per il suo impegno e la sua rapidità di apprendimento. La sua carriera prese slancio grazie alla vittoria di vari concorsi e alla collaborazione con artisti del calibro di Cesare Maccari. Tra le sue opere più note di questo periodo, si ricorda un affresco per il Duomo di Chiusi e lavori a Venezia, Roma e Firenze, dove contribuì con tre riquadri per il Battistero. Nel 1903, Viligiardi sposò Marianna Bonci Casuccini, con cui ebbe tre figli: Piero, Maria e Paolo. La sua vita familiare fu segnata da questo matrimonio felice e dalla nascita dei suoi figli, che arricchirono ulteriormente la sua vita personale. La sua carriera artistica lo vide impegnato in numerosi progetti di rilievo, tra cui spiccano i lavori di restauro e ristrutturazione a Siena, in particolare per il Palazzo Chigi-Saracini, trasformato in una sala da concerto. Questo progetto, iniziato nel 1910 e culminato con l'inaugurazione del salone per concerti nel 1923, è emblematico del suo approccio innovativo e della sua capacità di integrare le arti visive con la musica. Viligiardi fu anche un fervente sostenitore della cultura e dell'arte senese, partecipando attivamente alla vita culturale della città. Nel 1921, fu membro del Comitato ufficiale senese per la commemorazione del sesto centenario della morte di Dante, contribuendo alla preparazione e all'apposizione delle targhe che ricordano i luoghi cittadini citati nella Commedia dantesca. Oltre alla pittura e all'architettura, Viligiardi si dedicò anche alla scultura, realizzando opere di grande impatto emotivo e simbolico. Un esempio significativo è la statua in terracotta, poi fusa in bronzo, commissionata dal conte Guido Chigi Saracini come simbolo di riconoscenza. La sua opera non si limitò alle arti visive; Viligiardi fu anche un apprezzato illustratore, collaborando a iniziative editoriali e realizzando disegni di notevole qualità. La sua versatilità artistica e la sua capacità di esprimersi attraverso diversi media lo resero una figura di spicco nel panorama artistico italiano del suo tempo. Arturo Viligiardi morì ad Alessandria il 22 ottobre 1936, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua vita e il suo lavoro continuano a essere oggetto di studio e ammirazione, testimoniando il suo contributo duraturo alla cultura e all'arte italiane.