La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Valerio Villareale ( Palermo 1773 - 1854 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Valerio Villareale, nato a Palermo nel 1773 e deceduto nella stessa città nel 1854, è stato uno degli scultori più rappresentativi dello stile neoclassico in Sicilia. La sua formazione artistica iniziò a Napoli e proseguì a Roma, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di Antonio Canova, uno dei massimi esponenti del neoclassicismo. Questa esperienza fu fondamentale per lo sviluppo del suo stile, caratterizzato da un'attenta ricerca della perfezione formale e da un'ideale di bellezza classica. Durante la sua carriera, Villareale lavorò per importanti corti dell'epoca, tra cui quella di Gioacchino Murat e dei Borboni, per i quali realizzò decorazioni a rilievo nelle sale di Marte e di Astrea della reggia di Caserta. Tornato a Palermo, fu nominato professore di scultura presso la Regia Università e, nel 1830, eseguì i bassorilievi per la cappella di Santa Rosalia, nella chiesa-cattedrale della città. Fu inoltre coinvolto negli scavi di Selinunte, lavorando con Saverio Cavallari alla ricostruzione del tempio di Castore e Polluce. Tra le sue opere più note si annoverano la "Dancing Bacchante" e "Ariadne sleeping", conservate nella Galleria d'Arte Moderna di Palermo, e il monumento a Giuseppina Turrisi Colonna, poetessa siciliana, nella chiesa di San Domenico nella stessa città. Un altro capolavoro di Villareale è il gruppo marmoreo raffigurante la "Fuga di Enea con la moglie Creusa e il figlio", scolpito nel 1838 e ispirato da un dipinto di Karl Pavlovič Brjullov, "Gli ultimi giorni di Pompei". Quest'opera, dopo un lungo mistero sulla sua origine, è stata confermata come ispirata dal dipinto di Brjullov grazie a una curiosa catena di contatti e scambi avvenuti nei primi anni Ottanta del Novecento. Villareale fu anche un apprezzato insegnante e restauratore d'arte. La sua attività didattica ebbe un ruolo significativo nella formazione di nuove generazioni di artisti in Sicilia. La sua competenza nel restauro è testimoniata da numerosi interventi su opere d'arte, che dimostrano la sua profonda conoscenza delle tecniche scultoree antiche e la sua abilità nel recuperare la bellezza originaria delle opere a lui affidate. La critica siciliana riconosce a Villareale il merito di aver introdotto nella scultura dell'isola il neoclassicismo, un movimento che cercava di rinnovare l'arte attraverso il recupero dei canoni estetici dell'antichità classica. La sua opera rappresenta un ponte tra la tradizione scultorea siciliana e le correnti artistiche europee dell'epoca, contribuendo a inserire la Sicilia nel contesto culturale più ampio del suo tempo. Nonostante il successo e il riconoscimento ottenuti in vita, la storia dell'artista dopo la rivoluzione è più difficile da ricostruire. Documenti dell'epoca raccontano di difficoltà finanziarie e di un periodo di incertezza, durante il quale Canova stesso intervenne in suo favore. Questo sostegno fu probabilmente decisivo per la ripresa della sua carriera, che lo vide impegnato in importanti progetti artistici fino alla sua morte. Valerio Villareale lascia un'eredità artistica di grande valore, testimoniata dalle sue opere conservate in musei e chiese, che continuano a incantare visitatori e studiosi per la loro bellezza e perfezione tecnica. La sua vita e il suo lavoro rappresentano un capitolo significativo nella storia dell'arte siciliana e italiana, segnando un momento di transizione verso la modernità artistica.