La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Francesco Wildt ( Milan 1896 - 1969 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Francesco Wildt, nato nel 1896 e deceduto nel 1969, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con quelle di suo padre, Adolfo Wildt, anch'egli scultore di grande rilievo, noto per le sue opere che mescolano elementi di simbolismo, espressionismo e modernismo. Francesco Wildt nacque in una famiglia dove l'arte era parte integrante della quotidianità. Suo padre, Adolfo Wildt, era un artista di fama, apprezzato per la sua abilità nel lavorare il marmo e per le sue sculture che spesso riflettevano un profondo simbolismo e una ricerca stilistica innovativa. Crescendo in questo ambiente, Francesco fu inevitabilmente influenzato dall'arte e dall'estetica paterna, ma anche dalle dinamiche culturali e sociali che caratterizzavano l'Italia di inizio Novecento. Nonostante l'ombra imponente del padre, Francesco Wildt riuscì a sviluppare un proprio linguaggio artistico. Le sue opere, sebbene meno conosciute rispetto a quelle di Adolfo, mostrano una ricerca personale e una sensibilità che riflette l'evoluzione dell'arte scultorea del periodo. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida del padre, che fondò la Scuola del Marmo a Milano nel 1921, un'istituzione che avrebbe avuto un ruolo significativo nella formazione di molti scultori italiani, tra cui Lucio Fontana e Fausto Melotti. Francesco Wildt lavorò a stretto contatto con suo padre, apprendendo le tecniche della scultura in marmo e contribuendo alla realizzazione di alcune delle opere più note di Adolfo. Questa collaborazione fu fondamentale per la sua crescita artistica, permettendogli di affinare le sue abilità tecniche e di sviluppare una propria visione artistica. Durante la sua carriera, Francesco Wildt partecipò a diverse esposizioni e ricevette commissioni importanti. Tuttavia, la sua figura rimase spesso in secondo piano rispetto a quella del padre, il cui stile e le cui opere dominavano il panorama artistico dell'epoca. Nonostante ciò, Francesco continuò a lavorare con dedizione, esplorando temi e forme che riflettevano il suo percorso individuale. Le opere di Francesco Wildt sono caratterizzate da una sensibilità verso la forma e la materia che si discosta dall'approccio paterno. Mentre Adolfo Wildt era noto per la sua capacità di conferire al marmo un aspetto quasi etereo e per le sue espressioni artistiche cariche di simbolismo, Francesco tendeva a una rappresentazione più sobria e meno ornamentale, pur mantenendo un legame con la tradizione scultorea italiana. Dopo la morte di Adolfo Wildt nel 1931, Francesco continuò a lavorare come scultore, cercando di affermare la propria identità artistica. Le sue sculture, sebbene meno documentate rispetto a quelle del padre, mostrano un'evoluzione stilistica che si allinea con le tendenze artistiche del tempo, incluse le influenze dell'arte moderna e contemporanea. Francesco Wildt visse in un periodo di grandi cambiamenti storici e culturali, che influenzarono inevitabilmente la sua produzione artistica. La sua opera, sebbene non abbia raggiunto la notorietà di quella di suo padre, rappresenta un tassello importante nella storia dell'arte italiana del Novecento, offrendo uno sguardo sulla transizione tra la tradizione scultorea classica e le nuove correnti artistiche che si stavano affermando in quel periodo. In conclusione, la biografia di Francesco Wildt è quella di un artista che, pur vivendo all'ombra di un genitore celebre, ha saputo trovare una propria strada nell'arte, contribuendo con la sua opera alla ricchezza e alla diversità del panorama scultoreo italiano del Novecento. Le sue sculture, ancora oggi, possono essere apprezzate per la loro qualità e per il loro contributo alla storia dell'arte.