La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Angelo Zanelli ( San Felice di Benaco 1879 - Rome 1942 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Angelo Zanelli, nato il 17 marzo 1879 a San Felice del Benaco, vicino a Brescia, sulla sponda occidentale del Lago di Garda, è stato uno degli scultori italiani più influenti del suo tempo. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la storia artistica e culturale dell'Italia di inizio Novecento, periodo in cui l'arte e la scultura in particolare attraversavano una fase di profonda trasformazione. Fin da bambino, Zanelli mostrò una spiccata inclinazione per l'arte, iniziando a esercitarsi nella creazione di figurine in creta. La sua formazione artistica iniziò a Salò e a Brescia, dove frequentò la Scuola d’Arte Turrini e lavorò come apprendista in una bottega di ebanista. Queste prime esperienze furono fondamentali per lo sviluppo delle sue abilità tecniche e della sua sensibilità artistica. Nel 1898, la sua passione e il suo talento gli valsero una borsa di studio che gli permise di trasferirsi a Firenze, dove si iscrisse all'Accademia di Belle Arti. Qui ebbe come maestro Antonio Rivalta, sotto la cui guida affinò ulteriormente le sue competenze scultoree. La permanenza a Firenze fu un periodo di intensa formazione, durante il quale Zanelli assorbì le influenze del Rinascimento italiano, che avrebbero avuto un impatto duraturo sulla sua opera. Nel 1904, Zanelli vinse il Pensionato artistico nazionale, che gli consentì di trasferirsi a Roma, città che sarebbe diventata la sua casa per il resto della vita. A Roma, Zanelli entrò in contatto con il fervente ambiente artistico della capitale e iniziò a lavorare a commissioni pubbliche di grande rilievo. Fu in questo periodo che realizzò il monumento a Giuseppe Zanardelli a Salò e il busto del liutaio Gaspare da Salò, opere che rivelano la sua capacità di trattare la materia con sensibilità e maestria. La svolta nella carriera di Zanelli avvenne nel 1909, quando vinse il concorso per la realizzazione del grande fregio dell’Altare della Patria a Roma. Quest'opera, considerata il suo capolavoro, rappresenta il trionfo del lavoro e dell'amor patrio, temi cari all'artista e alla cultura italiana dell'epoca. Il fregio, realizzato inizialmente in gesso nel 1911 e poi sostituito con l'altorilievo definitivo in botticino nel 1925, è un esempio emblematico della capacità di Zanelli di fondere insieme classicismo e modernità, creando un linguaggio scultoreo potente e originale. Oltre all'Altare della Patria, Zanelli lavorò a numerose altre commissioni pubbliche sia in Italia che all'estero, tra cui il monumento a Cristoforo Colombo a Santo Domingo e le grandi sculture che ornano il Campidoglio dell'Avana. Queste opere attestano la sua fama internazionale e la sua abilità nel creare sculture di vasta mole, caratterizzate da un forte impatto visivo e da un profondo significato simbolico. Zanelli fu anche un attivo partecipante alla vita culturale e artistica italiana, ricoprendo ruoli di prestigio come quello di presidente dell'Accademia di Belle Arti di Roma e di accademico d'Italia. La sua opera ricevette numerosi riconoscimenti e premi, consolidando la sua reputazione come uno dei maggiori scultori italiani del suo tempo. Angelo Zanelli morì a Roma il 3 dicembre 1942, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera continua a essere ammirata e studiata per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, e per il suo contributo significativo alla scultura italiana del Novecento.