La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Gregorio Zappala ( Siracusa 1833 - Messina 1908 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Gregorio Zappalà, nato il 13 dicembre 1833 a Siracusa e deceduto il 28 dicembre 1908 a Messina a causa del terremoto, è stato uno degli scultori italiani più rilevanti del suo tempo. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la storia e l'arte dell'Italia, in particolare con quella della Sicilia e di Roma, città nelle quali ha lasciato un'impronta indelebile attraverso le sue creazioni. Figlio di un fonditore, Zappalà iniziò la sua carriera artistica seguendo le orme paterne, ma ben presto la sua passione e il suo talento lo portarono a esplorare diverse forme d'arte, dalla pittura al cesello, dall'intaglio alla scultura, quest'ultima disciplina che avrebbe definitivamente abbracciato dopo aver studiato disegno all'Università di Messina. Nel 1861, la sua abilità nella scultura gli valse la commissione di un busto del Generale Enrico Cialdini da parte del Comune di Messina, un riconoscimento che gli permise di ottenere una borsa di studio per perfezionarsi a Roma. Durante il suo soggiorno nella capitale, Zappalà si distinse per la sua partecipazione a numerosi concorsi pubblici, consolidando la sua reputazione come scultore di grande merito. Tra le sue opere più significative realizzate a Roma, spiccano gli otto gruppi scultorei per la Fontana del Nettuno in Piazza Navona, commissionati a seguito di un concorso vinto nel 1873. Queste sculture, che rappresentano sirene, cavalli marini e putti che giocano con i delfini, sono considerate tra i suoi capolavori e testimoniano la sua maestria nel combinare l'eleganza delle forme con la vivacità e il movimento. Oltre alla Fontana del Nettuno, Zappalà realizzò le statue di San Pietro e San Paolo davanti alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura e fu insignito del titolo di Cavaliere della Corona d'Italia, riconoscimento che attestava il suo contributo all'arte e alla cultura italiana. Ritornato in Sicilia, a Messina, Zappalà continuò a lavorare con fervore, lasciando un segno indelebile anche nella sua terra natale. Tra le sue opere siciliane più note, si annoverano una copia della statua originale del Dio Nettuno per Piazza dell'Unità d'Italia, una statua della Madonna per la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e numerosi monumenti nel Cimitero Monumentale di Messina, dedicati a figure illustri come Giuseppe La Farina e Francesco Miceli. La sua produzione artistica non si limitò tuttavia alla scultura monumentale; Zappalà fu anche un apprezzato ritrattista, come dimostrano i busti di Vittorio Emanuele II per il Municipio di Messina e di Tommaso Aloysio Juvara per il Museo Civico della stessa città. La sua abilità nel catturare l'essenza dei suoi soggetti e nel trasmettere emozioni attraverso il marmo lo resero uno degli scultori più ricercati del suo tempo. La morte colse Gregorio Zappalà improvvisamente, durante il terremoto che devastò Messina nel 1908. La sua scomparsa segnò la fine di un'era per l'arte scultorea italiana, ma il suo lascito continua a vivere attraverso le sue opere, che rimangono testimonianza della sua straordinaria capacità di dare forma alla pietra, animandola con spirito e passione. La sua vita, segnata da un incessante impegno artistico e da un profondo legame con la sua terra, rappresenta un esempio luminoso di dedizione all'arte e di amore per la bellezza.