La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Emilio Zocchi ( Firenze 1835 - 1913 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Emilio Zocchi fu uno scultore italiano di rilievo, nato a Firenze il 5 marzo 1835 e deceduto nella stessa città il 10 gennaio 1913. La sua vita e la sua arte si intrecciano con la storia e la cultura del suo tempo, riflettendo l'evoluzione dello stile scultoreo tra il XIX e il XX secolo. Zocchi nacque in una famiglia di umili origini, ma la sua passione e il suo talento per la scultura emersero presto. Ricevette la sua formazione artistica iniziale sotto la guida di Girolamo Torrini, per poi proseguire gli studi con Aristodemo Costoli e infine con Giovanni Dupré presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Quest'ultimo, in particolare, ebbe un'influenza significativa sul giovane Zocchi, essendo uno dei più importanti scultori italiani dell'epoca. La carriera di Zocchi prese il volo con una delle sue prime opere, una rappresentazione di Michelangelo Buonarroti da giovane. Questa scultura, che lo ritrae con scalpello e martello in mano, seduto sui resti di una colonna antica, è diventata una delle sue creazioni più celebri. L'opera originale fu acquistata nel 1862 da Vittorio Emanuele II per adornare gli appartamenti di Palazzo Pitti, dove si trova ancora oggi. La popolarità di questa scultura fu tale che Zocchi ne realizzò oltre un centinaio di copie, alcune delle quali furono eseguite dal suo cugino Cesare Zocchi. Emilio Zocchi si distinse per la sua abilità nel creare busti, bassorilievi e statuette che ritraevano figure classiche e del Rinascimento. Tra le sue opere più note vi sono il Giovane Bacco, che vinse un premio all'Esposizione di Vienna del 1873, e il bassorilievo della Visione di Costantino, situato all'ingresso della chiesa di Santa Croce a Firenze. Realizzò inoltre monumenti dedicati a personalità storiche come Benjamin Franklin e Vittorio Emanuele II. La sua reputazione come scultore gli permise di partecipare a numerose esposizioni internazionali, tra cui quelle di Dublino nel 1865 e di Parma nel 1870. In queste occasioni, le sue opere furono accolte con grande interesse e apprezzamento, consolidando ulteriormente la sua fama. Oltre alla sua attività artistica, Zocchi ebbe un ruolo importante nell'ambito dell'insegnamento. Dal 1870, insegnò all'Accademia di Belle Arti di Firenze, trasmettendo la sua conoscenza e la sua passione per la scultura alle nuove generazioni. Tra i suoi allievi si annoverano suo figlio Arnoldo Zocchi, anch'egli divenuto uno scultore di successo, e il suo cugino Cesare Zocchi. La vita di Emilio Zocchi fu segnata da un costante impegno nella ricerca della bellezza e dell'armonia nelle forme scultoree. La sua opera si inserisce nel contesto di un periodo storico in cui l'arte italiana stava vivendo una fase di transizione, cercando di conciliare la tradizione classica con le nuove tendenze artistiche che si stavano affermando in Europa. Zocchi morì a Firenze all'età di 77 anni, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue sculture sono conservate in importanti collezioni e musei, tra cui la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, che ospita alcune delle sue opere, come la testa di cavallo del 1882 e il bozzetto per il monumento di Vittorio Emanuele II. La sua arte, caratterizzata da un profondo senso di realismo e da una raffinata attenzione al dettaglio, continua a essere apprezzata e studiata da storici dell'arte e amanti della scultura. Emilio Zocchi rimane una figura emblematica dell'arte scultorea italiana dell'Ottocento, un artista che ha saputo interpretare con maestria lo spirito del suo tempo e lasciare un'impronta indelebile nella storia dell'arte.