La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Stefano Zuech ( Brez 1877 - Trento 1968 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Ambrogio Zuffi, nato il 13 agosto 1833 a Ferrara, è stato uno scultore e restauratore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte neoclassica del suo tempo. La sua formazione artistica iniziò nella sua città natale sotto la guida di Giuseppe Ferrari, un maestro che gli impartì le prime lezioni di scultura e gli trasmise l'amore per l'arte classica. La sua sete di conoscenza e il desiderio di perfezionare la sua arte lo portarono a trasferirsi a Roma nel 1855, dove lavorò sotto la tutela di Pietro Tenerani, uno degli scultori neoclassici più influenti dell'epoca. Questa esperienza romana fu cruciale per lo sviluppo del suo stile e per la sua maturazione artistica. Dopo aver completato il suo apprendistato a Roma, Zuffi fece ritorno a Ferrara, dove la sua carriera prese una svolta decisiva. Qui realizzò numerose opere monumentali e civiche che gli valsero il riconoscimento e l'ammirazione sia dei suoi contemporanei che delle generazioni future. Tra le sue opere più significative si annoverano il busto di Vittorio Emanuele II, un modello per il Monumento a Savonarola, "Bacco indiano", e "Sansone e Dalila". Zuffi eccelleva particolarmente nei ritratti scultorei, dimostrando una straordinaria capacità di catturare l'essenza e il carattere dei suoi soggetti. Le sue competenze non si limitavano alla creazione di nuove opere; Zuffi era anche un abile restauratore, capace di riportare alla luce la bellezza originale di sculture danneggiate dal tempo. La sua abilità nel restauro gli conferì una reputazione di eccellenza in questo campo, rendendolo una figura di spicco nel panorama artistico italiano dell'epoca. Ambrogio Zuffi fu anche un membro attivo della comunità artistica di Ferrara, partecipando alla commissione che selezionava le opere per il Museo Civico situato nel Palazzo dei Diamanti. Questo impegno dimostra il suo desiderio di contribuire alla vita culturale della sua città e di promuovere l'arte e la bellezza. Le sue opere si trovano in vari luoghi di rilievo, tra cui la Certosa di Ferrara, dove realizzò monumenti tombali per le famiglie Bellonzi e Soldati. Inoltre, creò modelli in stucco per la famiglia Maffei, conservati nel Palazzo Schifanoia, e per Ferdinando Canonici, ora esposti nella Pinacoteca Civica di Ferrara. Queste opere testimoniano la versatilità di Zuffi e la sua capacità di lavorare con materiali diversi, mantenendo sempre un alto livello di qualità artistica. Ambrogio Zuffi morì a Ferrara il 9 gennaio 1922, lasciando un'eredità duratura nel mondo dell'arte. La sua vita e il suo lavoro continuano a essere fonte di ispirazione per artisti e amanti dell'arte. La sua capacità di fondere la tradizione classica con un tocco personale e innovativo ha reso le sue opere uniche e inconfondibili. La sua dedizione all'arte, il suo talento eccezionale e il suo contributo al patrimonio culturale italiano lo rendono una figura emblematica dell'arte neoclassica e un orgoglio per la città di Ferrara.