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Valutazioni opere di VALERIO ADAMI
Opere su tela di piccole dimensioni possono valere da 2.000 a 8.000 euro
Se di medie dimensioni dai 8.000 ai 30.000.
Opere di grandi misure, invece, dai 12.000 euro a salire.
Opere su carta, invece, possono valere dai 1.000 ai 10.000 euro, a seconda della tecnica, delle misure e della qualità dell’opera.
Biografia
Valerio Romani Adami nacque a Bologna il 17 marzo del 1935. Nei primi anni della sua vita, il suono della banda che eseguiva il Requiem di Verdi ai funerali di Guglielmo Marconi rappresentò uno dei suoi primi ricordi. Tuttavia, la famiglia si trasferì presto a Milano. In mezzo alle rovine della guerra, cominciò a disegnare, ritraendo le macerie circostanti.
Frequentò il liceo dei gesuiti Leone XIII a Milano tra il 1946 e il 1955. Durante un viaggio a Roma ebbe l’occasione di studiare capolavori dell’arte antica e del Rinascimento. Ma fu soprattutto durante le vacanze estive a Venezia che le sue esperienze artistiche si fecero profonde. Lì incontrò W. H. Auden e cominciò a dipingere nello studio di Felice Carena. Ebbe modo di conoscere Oskar Kokoschka, il quale lo avrebbe voluto come allievo a Salisburgo. In quegli anni, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove fu sotto la guida di Achille Funi e disegnò otto ore al giorno modelli dell’arte antica e neoclassica. Nel 1952 fece il suo primo viaggio a Parigi in occasione del Salon de Mai, dove incontrò il poeta Édouard Glissant e fece la conoscenza dei pittori Matta e Wifredo Lam, che sarebbero diventati amici per molti anni a venire. Nel 1955 si diplomò all’Accademia di Brera.
Dal 1956 cominciò a firmare le sue opere con il solo nome Adami. Nel 1958 trascorse un periodo a Londra, dove ebbe l’opportunità di incontrare Francis Bacon e William Scott. L’anno successivo presentò una serie di dipinti alla Galleria del Naviglio a Milano. Nel 1960 espose alla Galleria l’Attico di Roma, pubblicando nel catalogo uno scritto chiamato Referto. Partecipò a mostre come Young Italian Painters al Museo d’Arte Moderna di Kamakura in Giappone e la Galerie Art di Brema gli dedicò una mostra.
Viveva fra il suo studio in Italia, sul lago d’Orta, Londra e Parigi tra il 1961 e il 1965. Nel 1961 partecipò all’esposizione Italian Artists alla Cambridge Art Association di Boston e alla mostra Anti-procès a Milano, curata da Alain Jouffroy. Su invito di Roland Penrose esponeva all’Institute of Contemporary Art di Londra. Nel 1964 aveva una sala personale a Documenta III di Kassel, invitato da Werner Haftman; esponeva al Salon de Mai a Parigi e alla Galerie Krugier di Ginevra. Nel 1965 presentò I massacri privati alla Galleria Schwarz di Milano.
Nel 1966 disegnò il ritratto di Nietzsche e esponeva le sue opere recenti nelle gallerie Schwarz e Marconi di Milano con la mostra Pictures with connexions. Tiene una personale al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles. Durante l’inverno si trasferì a New York, dove visse al Chelsea Hotel e disegnò opere come Hotel Chelsea Bathroom, Latrine in Times Square, Plein Air. A Venezia incontrò Ezra Pound. Nel 1967 fu membro della giuria del Salon de Mai e visitò Cuba, soggiornando per tre mesi all’Avana. In quell’anno partecipò alla Biennale di San Paolo in Brasile, vinse il premio Lissone e realizzò un disegno a quattro mani con Matta. In quegli anni entrò in contatto con Fontana, Bonalumi e Castellani.
Nel 1968 esponeva i suoi lavori al Jewish Museum di New York e all’Institute of Contemporary Art di Boston. La Biennale di Venezia gli dedicò una sala e il catalogo che accompagnava i suoi dipinti si apriva con un testo di Carlos Fuentes, Líneas para Adami. La fondazione Mendoza di Caracas ospitava una mostra dell’artista. Nel 1969 soggiornò a Caracas in occasione di una grande mostra personale al museo de Bellas Artes. Durante la primavera lavorò nel suo nuovo atelier vicino a Ostenda, nelle Fiandre. Nel 1970 il Musée de la Ville de Paris (ARC) gli dedicò un’ampia retrospettiva, a cura di Pierre Gaudibert, trasferita poi al Kunstverein di Ulm. La Galerie Maeght di Parigi ospitò la sua prima mostra, pubblicando il numero 188 di Derrière le miroir con uno scritto dell’amico poeta Jacques Dupin.
Nel 1971 dipinse i ritratti di James Joyce e Anton von Webern e una serie di grandi quadri politici come La domenica di Amburgo, esposti l’anno successivo alla Galerie Maeght di Zurigo. Con il fratello Giancarlo girò il film Vacanze nel deserto, con attori come Camilla, il pittore Erro e Dino Buzzati. Tornò al suo atelier di New York, dove lavorò per alcuni mesi ogni anno. Dipinse opere come Gustav Mahler a Dobbiaco e Dr. Sigm. Freud. Nel 1973 pubblicò su alcuni giornali l’annuncio: “SEND ME AN IMAGE. Valerio Adami, painter, is looking for images”. Lavorò in Baviera al libro Das Reich con lo scrittore Helmut Heissenbüttel. Nel 1975 viaggiò a Città del Messico e Los Angeles. In Parigi sviluppò un’amicizia con il filosofo Jacques Derrida e realizzò un’opera per Glas. Nel 1976 si recò in India con Hubert Damisch. Espose in diverse gallerie come la Galerie Maeght di Barcellona e al Centre d’Arts Plastiques di Bordeaux. Espose anche a Zurigo.
Nel periodo tra il 1976 e il 1980, ha viaggiato per il suo primo viaggio in India con l’amico Hubert Damisch. Ha esposto alla Galerie Maeght di Barcellona e al Centre d’Arts Plastiques di Bordeaux. Nel suo studio di New York ha dipinto “Il vitello d’oro” e “Selbstbildnis-Il ruolo dell’artista è rappresentare il tragico”. Ha esposto alla Galerie Maeght di Zurigo. Nel 1978 è tornato a New York, dove ha iniziato a dipingere una serie di quadri di tema mitologico. In occasione di una mostra dei suoi disegni al Transgaarden di Hellrup (Copenhagen), ha intrapreso un lungo viaggio nei paesi nordici, scoprendo la pittura di Akseli Gallen-Kallela. L’anno successivo ha soggiornato in Messico, mentre il Museo de Arte Moderno di Città del Messico ha dedicato una mostra ai suoi dipinti dal 1971 al 1978. Durante l’estate è stato a Gerusalemme, dove l’Israel Museum ha ospitato la sua retrospettiva, trasferita da Città del Messico. Nel 1980, Italo Calvino ha scritto “Quattro fiabe d’Esopo per Valerio Adami”. Ha esposto a Parigi, Caen, Grenoble. Ha viaggiato a Londra. Nel suo studio di New York ha dipinto “Pandora’s Box”, “Oedipe et leSsphinx”.
Dal 1981 al 1985, ha viaggiato nuovamente in India. Dopo la morte di Aimé Maeght, si è stabilito nel Principato di Monaco. Ha soggiornato in Grecia. Nel 1983 ha esposto nuovamente alla Galerie Maeght di Parigi; la mostra è stata presentata, nel catalogo, da Italo Calvino. Si è trasferito a Tokio in occasione di una personale alla Fuji Television Gallery. Nel 1984 ha dipinto “Ascension” e ha realizzato otto vetrate monumentali per il nuovo Hôtel de la Ville a Vitry. Ha esposto alla Marisa del Re Gallery di New York e ha presentato i suoi lavori recenti a Aix-en-Provence, Madrid, Amsterdam. Nel 1985, il Centre Georges Pompidou di Parigi gli ha dedicato un’importante retrospettiva, voluta da Dominique Bozo e curata da Alfred Pacquement; nel catalogo, contributi di Dore Ashton, Jean-François Lyotard e Hubert Damisch. Ha disegnato “L’été en Suisse”, “Dalle Elegie Romane di Goethe” e “L’après-midi d’un faune”.
Tra il 1986 e il 1990, la mostra al Centre Pompidou è stata trasferita a Palazzo Reale di Milano nel 1986. Per il 450° anniversario della Riforma calvinista, la città di Ginevra gli ha commissionato la scenografia per lo spettacolo celebrativo. Ha disegnato “Gottfried Keller, ritratto come pastore” e “Anagrammi”. Ha soggiornato in Grecia. Nel 1987 è stato a New York, quindi a Oslo per una sua mostra personale; da qui ha iniziato un lungo viaggio nei paesi nordici, scandito da una serie di esposizioni a Copenhagen, Helsinki, Turku, Malmö. Ha dipinto “Finlandia”, un omaggio all’omonimo poema sinfonico di Sibelius. Ha realizzato due pitture monumentali per l’atrio della Gare d’Austerlitz a Parigi.
1991-1995
Nel 1992 intraprende un lungo viaggio in Messico. In seguito alla scomparsa del padre, dipinge L’angelo.
L’anno successivo realizza quattro imponenti murales per il Park Hyatt Hotel di Tokio, parte di un progetto degli architetti Kenzo Tange e John Morford. Nel 1994 soggiorna a Tokio e successivamente raggiunge lo Sri Lanka. Espone le sue opere ad Buenos Aires, in Argentina. Al suo ritorno a Parigi, crea Penthesilea e Aeneas and Anchisae in un paesaggio classico. Esplora la Grecia. Siena gli dedica una retrospettiva ai Magazzini del Sale. Il 1995 si apre con un altro viaggio in Grecia. Ispirato dalla lettura di Calvary di W.B. Yeats, crea una crocifissione intitolata Calvario. Dipinge un ritratto dell’amico Luciano Berio.
1996-2000
Dopo un viaggio in India, Palazzo Medici Riccardi di Firenze organizza una grande mostra in suo onore, mentre il museo di Bochum ospita una retrospettiva del suo lavoro.
Viaggia a New York. Nel 1996 ritorna a Milano con una mostra a Palazzo delle Stelline. Disegna l’affiche del Festival di Spoleto per Giancarlo Menotti, che ospita una sua mostra. In occasione di una mostra personale al Tel Aviv Museum of Art, parte per Israele. Nel 1998 tiene una mostra al Museo de Bellas Artes di Buenos Aires. Dedica il dipinto Par cœur alla memoria della madre, scomparsa nel 2000. L’editore SE pubblica l’edizione italiana dei suoi taccuini, intitolata Sinopie. Fonda la Fondazione Europea del Disegno a Meina, sul lago Maggiore. Realizza il ritratto di Hermann Hesse. Antonio Tabucchi scrive il racconto Le cefalee del Minotauro in omaggio al suo lavoro.
2001-2005
Nel 2001 parte per un nuovo viaggio in India, tornando a visitare l’ashram di Gandhi ad Ahmedabad. Dipinge Indian Wedding. Divide il suo tempo e lavoro tra gli studi di Parigi, Montecarlo e l’Italia. L’anno successivo presenta una mostra personale alla Galerie Forsblom di Helsinki, con Omaggio a Gallen-Kallela, accompagnato da un saggio di Amelia Valtolina nel catalogo. La Galerie Marlborough di Montecarlo espone le sue opere più recenti. Durante l’estate, tiene una conferenza su Cézanne nella casa dell’artista a Aix-en-Provence. Inizia la collaborazione con la Marlborough Gallery di New York. La traduzione dei suoi taccuini in francese, intitolata Dessiner, viene pubblicata dall’editore francese Galilée. Espone a New York con una mostra personale alla Marlborough Gallery. Curata da Amelia Valtolina, il IVAM Museum di Valencia presenta una mostra sul suo pensiero grafico, En forma cerrada. Nel 2003 il Teatro di San Carlo di Napoli gli commissiona le scene per L’Olandese volante di Richard Wagner. Durante l’estate, lavora a due dipinti di grande formato per il nuovo Mandarin Hotel di New York. Il Museo Frissiras di Atene gli dedica una vasta retrospettiva. Nel 2004 presenta la mostra Stanze al museo di Villa dei Cedri a Bellinzona. Nell’estate inaugura il terzo seminario del ciclo Ekphrasis alla Fondazione Europea del Disegno. Espone le sue opere più recenti alla Galerie Templon di Parigi con la mostra Préludes et Après-ludes. Nel 2005 la Marlborough Gallery di Madrid presenta una mostra dei suoi disegni e cartoni di grande formato; realizza l’affiche per il Festival del Cinema di Locarno, dove fa parte della giuria. Nell’autunno, l’Universidade do Minho di Braga (Portogallo) organizza un seminario sulla sua opera in occasione di una mostra di disegni al Museu Nogueira da Silva.
2006-2010
Nel 2006 il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone gli consegna un premio alla carriera e ospita una retrospettiva intitolata Adami d’après Adami. Pubblica Valerio Adami (sinopia) con l’editore Maeght nell’ottobre dello stesso anno. Nel 2007, in primavera, inaugura la mostra Paintings of perplexity alla Galerie Forsblom di Helsinki. Jean-Luc Nancy dedica il libro A plus d’un titre (Galilée) al suo ritratto di Derrida. Su invito di Michel Onfray, presenta una retrospettiva alla Médiathèque François Mitterand di Argentan; il filosofo scrive Le chiffre de la peinture. Nel 2008, insieme a Camilla, inaugura la retrospettiva Camilla ADAMI Valerio al Palazzo della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Al Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia, riceve il Premio Internazionale di Grafica Do Forni in occasione di una mostra della sua grafica. Espone personalmente alla Galerie Daniel Templon di Parigi, alla galleria Mayor di Londra e alla galleria Michael Haas di Berlino. Nel 2010, nel mese di ottobre, inaugura una retrospettiva del suo lavoro al Boca Raton Museum of Art.
2011-2015
Nel 2011 realizza il sipario per Les Ballets de Monte-Carlo. In giugno, inaugura la mostra Adami. Quadri di lettura all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. La città di Lucca, a settembre, celebra il suo lavoro con tre mostre dedicate ai suoi disegni, dipinti e acquerelli. Dopo l’incontro con Ultimi cori per la Terra promessa di Giuseppe Ungaretti, crea il quadro La terra promessa, pubblicato come copertina nell’inserto La Lettura de “Il Corriere della Sera” (27 novembre 2011).
Mostre ed esposizioni di Valerio Adami
Valerio Adami, attraverso la sua straordinaria carriera, ha dipinto un mondo vivace e vibrante che ha affascinato e ispirato generazioni di ammiratori dell’arte.
Le sue opere hanno attraversato continenti, portando con sé l’essenza di un’arte che parla un linguaggio universale. Attraverso linee forti e audaci, Adami ha dipinto il racconto della nostra esistenza con una maestria che va oltre il mero pennello e la tela. Ha esplorato il metafisico, la metamorfosi e le linee narrative, trasportando lo spettatore in viaggi emozionali e concettuali senza tempo.
Il suo impegno artistico è stato testimoniato in una serie straordinaria di mostre a livello globale. Nel 2018, ha affascinato il pubblico con mostre come “Adami: lignes de vie” al Musée Jean Cocteau a Menton, oltre a esposizioni presso la Galleria d’Arte l’Incontro a Chiari e al Centre Cristel Editeur d’Art a Saint-Malo.
Il 2017 ha visto la sua presenza vibrante con mostre come “Valerio Adami. Metafisica e Metamorfosi” a Roma, rendendo omaggio alla sua narrativa unica. Mentre nel 2016, opere come “Diario del lago” esposte a Palazzo Parasi a Cannobio e la mostra alla Secession di Vienna hanno incantato gli appassionati d’arte.
Ancora, il 2015 ha visto la sua partecipazione al Centre d’art contemporain à cent mètres du centre du monde a Perpignan, mentre nel 2014 ha esposto opere luminose presso l’Almodì a Valencia e alla Galleria André a Roma.
Attraverso gli anni, dal 1959 fino al presente, Valerio Adami ha incantato e stupito il mondo con la sua straordinaria gamma di mostre. Le sue opere sono state un viaggio senza fine attraverso l’espressione umana, l’immaginazione e la prospettiva artistica che ha continuato a sorprendere e a ispirare.
VENDITA DELLE OPERE DI Valerio Adami, STIME E ACQUISTI
Per quanto riguarda la vendita dei quadri realizzati dal rinomato artista, si consiglia di contattare un’operatore di mercato al fine di studiare l’opera, capirne e giustificarne l’autenticità ed evitare qualsiasi tipo di problematica.
Affidarsi ad un operatore professionale vi semplificherà ogni procedura e massimizzerà il profitto che realizzerete dalla vendita dell’opera.
OPERE IN ESPOSIZIONE PERMANENTE DI VALERIO ADAMI
PRODUZIONE ARTISTICA DI VALERIO ADAMI
Valerio Adami, celebre artista italiano, ha sviluppato una produzione artistica vasta e diversificata nel corso della sua lunga carriera. La sua arte, spesso associata al movimento della “Nuova figurazione”, è stata influenzata da diversi stili e correnti artistiche, tra cui il surrealismo, l’arte pop e l’astrattismo.
La sua tecnica distintiva è caratterizzata da linee nette e audaci, con colori vivaci e contrastanti che delineano figure stilizzate. I suoi dipinti sono spesso arricchiti da simbolismi, metafore e allegorie, offrendo spunti di riflessione e interpretazione al pubblico.
Adami si è esibito in numerose mostre in tutto il mondo, da importanti retrospettive a esposizioni personali e collettive, dimostrando una versatilità che abbraccia dipinti, disegni, acquerelli e opere grafiche. La sua presenza è stata costante nei musei e nelle gallerie d’arte di fama internazionale, evidenziando l’ampio impatto della sua produzione sull’arte contemporanea.
ELENCO DEGLI ARTISTI DI MAGGIORE INTERESSE DELLA GALLERIA: