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Quanto vale un’opera di Antonio Bueno?
Opere su tela e tavola di piccole e medie dimensioni possono valere dai 1.000 ai 6.000 euro
Opere di grandi misure, invece, dai 4.000 euro ai 15.000 euro.
Opere su carta, invece, possono valere dai 1.000 ai 2.000 euro, a seconda della tecnica, delle misure e della qualità dell’opera.
ELENCO DEGLI ARTISTI TRATTATI DALLA GALLERIA D’ARTE
Biografia
Antonio Bueno è stato un pittore italiano di origini spagnole, nato a Berlino il 21 luglio 1918 e morto a Fiesole il 26 settembre 1984. Di seguito sono riportati alcuni dettagli sulla sua vita e le sue opere:
1920 Nasce Antonio Bueno il 21 luglio, figlio di Javier Bueno, scrittore e giornalista all’epoca corrispondente a Berlino per il quotidiano ‘ABC’ di Madrid, e di Hannah Rosjanska.
1935 Dopo aver trascorso la sua infanzia in Spagna, si trasferisce con la famiglia a Ginevra, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti dopo aver completato gli studi al liceo. Vive nella Maison de Verre progettata da Le Corbusier e si unisce alle gioventù comuniste.
1938 A Parigi, fa il suo debutto esponendo le illustrazioni per ‘Le vojage au bout de la nuit’ di L.F.Céline al Salon des Jeunes.
1940 Nel gennaio arriva in Italia insieme al fratello Xavier e alla madre. Dopo aver reagito all’insegnamento tardo-cezanniano ricevuto all’Accademia, si interessa alle tecniche dei primitivi fiamminghi e dei surrealisti. Torna in Svizzera da solo, durante l’entrata in guerra dell’Italia, per stabilire la sua posizione di leva militare con il consolato spagnolo di Ginevra.
1941 Dopo essere stato esentato dal servizio militare e aver ottenuto un nuovo passaporto dalle autorità spagnole, lascia la Svizzera e ritorna a Firenze, dove stringe amicizia con Annigoni e altri oppositori del regime fascista.
1941-1942 Prima di esporre alla Galleria Manzoni e alla Galleria Ranzini a Milano e alla Galleria Botti a Firenze insieme al fratello Xavier, sviluppa dipinti finemente lavorati, principalmente nature morte e ritratti.
1947 Entra in contatto con i Pittori della Realtà e De Chirico (che lo considera uno dei dieci migliori pittori conosciuti), ma si dissocia da quest’ultimo tramite una lettera pubblica su ‘L’Europeo’. Viene invitato per la prima volta alla Quadriennale di Roma.
1950 Collabora a Firenze con la rivista d’arte astratta ‘Numero’, diventandone segretario di redazione; sperimenta la pittura geometrica seguita da un iniziale ritorno al neofigurativo per recuperare elementi della scuola metafisica italiana; stringe amicizia con Edoardo Sanguineti e Albert Camus.
1953 Presenta una mostra personale alla Galleria La Bussola di Torino, grazie all’introduzione di Sanguineti.
1956 Partecipa alla Biennale di Venezia esponendo composizioni di pipe di gesso, gusci d’uovo e gomitoli di spago considerate neometafisiche dalla critica.
1958 Effettua un viaggio di studio negli Stati Uniti e tiene alcune mostre; chiede la cittadinanza italiana al suo ritorno, ma la richiesta viene respinta dal Ministero degli Interni.
1959 Conclude il periodo metafisico delle “pipe di gesso”.
1961 Fa parte dell’equipe di Quadrante a Firenze e espone a Parigi, presentato da G.C. Argan, alla mostra ‘Cinq peintres de Florence’ e alla Strozzina, dove propone la prima mostra in Italia di Nuova Figurazione con S. Loffredo e A. Moretti.
1962 Promuove a Firenze un incontro operativo tra pittori, musicisti e poeti d’avanguardia, fondando in seguito il Gruppo 70. Con P. Scheggi e P. Manzoni, organizza la prima mostra italiana di pittura monocromatica. Realizza pitture quasi astratte con impronte.
1963 Organizza la mostra internazionale ‘La Nuova Figurazione’ a Palazzo Strozzi, con il patrocinio del Comune di Firenze. Prende parte alla Biennale di San Marino su ‘Oltre l’Informale’ e presenta la mostra ‘Tecnologica’ con L. Pignotti e G. Chiari a Quadrante.
1964 Espone opere alla mostra ‘España Libre’ e viene invitato con “Homo Technologicus” alla prima mostra di poesia visiva a Reggio Emilia dal Gruppo 63. Organizza successivamente una mostra nazionale a Firenze di arte-spettacolo denominata ‘Mostra Luna Park’. Realizza opere in legno per i personaggi dei ‘teatrini’ di grandi dimensioni e polimaterici a rilievo.
1965 Espone quadri-fumetti alla Galleria Numero di Venezia in collaborazione con Emilio Isgrò. Sperimenta l'”audiopittura” eseguita con la macchina da scrivere e presenta alla Libreria Guida di Napoli (con prefazione di Achille Bonito Oliva e Gillo Dorfles).
1966 Dirige con S. Loffredo la Galleria G 30 di Parigi, dove tiene mostre di maestri italiani d’avanguardia. Ideatore, insieme a Umberto Eco, dell’antipremio ‘Fata’ e espone ‘Atti impuri’ del Gruppo 70 a Pechino.
1968 Partecipa (con pitture monocromatiche a rilievo) alla ’34’ Biennale di Venezia e al ‘Sixth Annual New York Avant Garde Festival’.
1969 Allestisce una mostra personale alla Galleria G30 di Parigi, intitolata ‘Mostra neopassatista’, dove presenta il quadro “Il pompiere e la modella”. Annuncia la sua uscita dal Gruppo 70 e dall’avanguardia con una lettera a Sergio Salvi, definendosi pittore di “neoretroguardia”. Si dedica alla raffigurazione delle sue emblematiche donnine, un tema che diventerà centrale nella sua produzione artistica.
1970 Ottiene la cittadinanza italiana e si trasferisce a Fiesole.
1971 Presenta la ‘Suite Erotique’ di Picasso, organizzata dalla Galleria L’Indiano di Firenze. Allestisce alla Galleria Inquadrature 33, insieme a Luca Alinari, la mostra ‘Eros & Arte’ e la mostra ‘Alla ricerca dei maestri perduti’.
1972 Diventa professore all’Università Internazionale dell’Arte di Firenze.
1973 Tiene la seconda mostra personale a New York e ottiene un notevole successo.
1974
Crea le scene e i costumi per il balletto ‘Pupazzetti’ di Alfredo Casella al Teatro Comunale di Firenze.
1975 Viene celebrato da Massimo Carrà a Forte dei Marmi. Viene pubblicata una grande monografia presso Feltrinelli con il saggio ‘Questo è questo’ di Edoardo Sanguineti.
1976 Si occupa della pittura del Palio dell’Assunta per il Comune di Siena, suscitando polemiche per il risultato definito dai senesi il ‘Palio a fumetti’.
1977 Fonda e dirige la rivista d’arte ‘Visual’ con l’aiuto di Eugenio Miccini e di molti ex membri del Gruppo 70. Espone personalmente alla Fiera Internazionale di Basilea e alla Galleria Toninelli di Roma.
1978 Si dedica con entusiasmo crescente ai d’après, che aveva iniziato alcuni anni prima con omaggi a Picasso, Campigli, Seurat e Klee. Espone i suoi d’après alla Galleria Spagnoli di Firenze per la prima volta e realizza un film nel suo studio dipingendo vestito da pompiere. Espone gli “estintori” allo Studio Inquadrature 33 e tiene una mostra personale alla ART di Basilea.
1979 Espone prevalentemente d’après in mostre personali a S. Giovanni Valdarno e a Vicenza, organizzate da F. Menna. Collabora alla collettiva ‘Ab Ovo’ al Palazzo Vecchio di Firenze e si dedica all’arte con Alinari, Cioni, Guarnieri e Miccini. Muore il 7 luglio il fratello Xavier dopo una lunga malattia.
1981 Inaugura una grande antologica su invito dell’Azienda di Soggiorno, con il patrocinio del Comune di Firenze e della Regione Toscana, presso la nuova sede d’arte contemporanea a Palazzo Strozzi. Comincia a scrivere un’autobiografia incompiuta.
1982 Torna a Milano dopo dieci anni con una mostra personale al Centro Annunciata. Partecipa alle fiere internazionali di Basilea, Stoccolma e Francoforte e ha uno stand personale alla FIAC di Parigi organizzato dalla Galleria Forni.
1983 Su invito del Comune di Luino, tiene una mostra personale al Museo Civico e presenta le litografie per le illustrazioni del racconto di Piero Chiara ‘Pierino al mercato di Luino’. Espone alla FIAC di Parigi nella mostra ‘Dalla metafisica alla metafisica attraverso il Surrealismo’, organizzata dalla Galleria Metastasio di Prato.
1984 Viene invitato alla 41° Biennale di Venezia, presentando una vasta rassegna di ‘D’après’, che diventano alcuni dei dipinti più importanti della sua carriera. Organizza una mostra retrospettiva dei Pittori Moderni della Realtà a Palazzo Vecchio a Firenze e muore a Fiesole il 26 settembre. In novembre inaugura una vasta antologica alla Galleria Maggiore di Bologna, presentata da Franco Solmi.
Antonio Bueno è stato un artista molto importante per la scena artistica italiana del XX secolo. Il suo stile unico, che combinava elementi dell’arte popolare italiana con l’arte astratta e concettuale, ha influenzato molti artisti successivi. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra cui la Biennale di Venezia. Il valore delle sue opere può variare notevolmente in base alla dimensione, al medium e alla rarità dell’opera. La sua influenza si fa ancora sentire oggi.
Mostre ed esposizioni di Antonio Bueno
Antonio Bueno, un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte, ha partecipato a numerose mostre di grande rilievo nel corso della sua carriera. Tra le esposizioni più significative:
1938 – Parigi, Salon des Jeunes (sezione grafica).
1941 – Milano, galleria Manzoni, con X. Bueno, catalogo a cura di P. Annigoni. Firenze, galleria Botti, con X. Bueno. Milano, galleria Ranzini, con X. Bueno, catalogo a cura di P. Annigoni.
1947 – Primo invito alla VI Quadriennale di Roma. Milano, galleria de L’Illustrazione Italiana (I Pittori Moderni della Realtà).
1951 – Primo invito alla Quadriennale di Torino.
1953 – Firenze, galleria Numero. Venezia, galleria Il Cavallino; catalogo a cura di G. Chamorel.
1956 – Venezia, XXVIII Biennale.
1958 – New York, Sagittarius Art Gallery; catalogo a cura di A. Cagli.
1961 – Firenze, galleria L’Indiano; catalogo a cura di M. Bergomi.
1963 – Firenze, Palazzo Strozzi, “La Nuova Figurazione”; catalogo a cura di M. Bergomi – J.L. Ferrier. Parigi, Galerie Domec; catalogo a cura di G.C. Argan.
1964 – Reggio Emilia, Comune, “I Mostra di Poesia Visiva, Gruppo ’63”. Roma, galleria Numero; catalogo a cura di E. Sanguineti.
1969 – Milano, galleria Blu (I Tarocchi).
1975 – Firenze, galleria Michaud; catalogo a cura di E. Migliorini.
1978 – Firenze, galleria Spagnoli; presentazione di A. Bueno.
1981 – Firenze, La Nuova Strozzina, Palazzo Strozzi, “Antologica 1936-1981”; catalogo a cura di P. Santi.
1984 – Firenze, Palazzo Vecchio, Sala d’Arme, “I Pittori Moderni della Realtà”; catalogo a cura di M. Fagiolo dell’Arco.
1987 – Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo (antologica); catalogo a cura di E. Dalla Noce.
1991 – Firenze, galleria Spagnoli (antologica).
1994 – Aosta, Palazzo Challand, Museo Archeologico (antologica); catalogo a cura di P. Levi.
La sua opera ha attraversato decenni e generazioni, lasciando un’impronta indelebile nel panorama artistico contemporaneo.
VENDITA DELLE OPERE DI ANTONIO BUENO, STIME E ACQUISTI
Per quanto riguarda la vendita dei quadri realizzati dal rinomato artista, si consiglia di contattare un’operatore di mercato al fine di studiare l’opera, capirne e giustificarne l’autenticità ed evitare qualsiasi tipo di problematica.
Affidarsi ad un operatore professionale vi semplificherà ogni procedura e massimizzerà il profitto che realizzerete dalla vendita dell’opera.
OPERE IN ESPOSIZIONE PERMANENTE DI ANTONIO BUENO
- Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid, Spagna): Importante museo spagnolo che può ospitare opere di artisti spagnoli di rilievo.
- Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (Genova, Italia): Si concentra sull’arte contemporanea e potrebbe avere opere di Bueno nella sua collezione permanente o in mostre temporanee.
- Museo Nacional de Bellas Artes (Buenos Aires, Argentina): Un museo che spesso ospita opere di artisti internazionali di grande importanza.
- Museo di arte contemporanea MACRO (Roma, Italia): Ha una vasta collezione di arte contemporanea italiana e internazionale.
- Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (Trento, Italia): Conosciuto per la sua collezione di arte moderna e contemporanea.
- Museo Nacional de Artes Visuales (Montevideo, Uruguay): Potrebbe ospitare opere di Bueno in quanto museo di arti visive.
PRODUZIONE ARTISTICA DI ANTONIO BUENO
Nel corso degli anni ’40 e ’50, Bueno ha mostrato un forte interesse per la figurazione e la pittura astratta, esplorando tecniche diverse e ispirazioni che spaziavano da influenze surrealiste alla metafisica italiana.
Negli anni ’60, si è distinto per la fondazione del Gruppo 70 a Firenze, collaborando con altri artisti, poeti e musicisti. Questo periodo ha visto una transizione significativa verso un’arte più concettuale e sperimentale, evidenziata dalle sue opere monocromatiche e dalle sperimentazioni in tecnologie artistiche innovative dell’epoca.
La sua partecipazione a numerose mostre nazionali e internazionali ha consolidato la sua posizione nel panorama artistico, permettendogli di esplorare tematiche sempre nuove e di esporre la sua opera a un pubblico più vasto.
L’evoluzione della sua produzione artistica ha attraversato fasi di neofigurazione, sperimentazioni monocromatiche, opere concettuali e nuove tendenze, mantenendo sempre una forte impronta personale e una ricerca continua di espressione artistica.
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